Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33506 del 24 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33506PEN

Massima

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Il giudice di appello, nel riformare in senso di condanna una sentenza di assoluzione di primo grado, è tenuto a rinnovare l'istruttoria dibattimentale e a valutare nuovamente le prove dichiarative ritenute decisive, qualora la diversa valutazione di tali prove abbia determinato il ribaltamento della decisione. Ciò al fine di rispettare il canone del "ragionevole dubbio" e il diritto dell'imputato di confrontarsi con i testimoni a carico, in ossequio ai principi sanciti dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza Dasgupta. Tale obbligo di rinnovazione probatoria si applica non solo ai casi di impugnazione del pubblico ministero, ma anche a quelli di ricorso della parte civile agli effetti civili, laddove il ribaltamento della sentenza assolutoria sia fondato su una diversa valutazione delle prove dichiarative. Il mancato rispetto di tali principi integra un vizio di motivazione che comporta l'annullamento con rinvio della sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2016 della CORTE APPELLO di ANCONA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA BORRELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PINELLI MARIO MARIA STEFANO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), che si riporta al ricorso ed ai motivi nuovi, chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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