Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1746 del 16 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1746PEN

Massima

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L'impugnazione proposta dall'imputato contro la sentenza del Giudice di pace, che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile, qualora con essa venga dedotto anche il vizio di motivazione in riferimento all'apprezzamento della prova, è qualificabile come appello, sebbene non risulti espressamente impugnato il capo relativo alla condanna al risarcimento del danno, in quanto nel procedimento davanti al Giudice di pace trova applicazione l'articolo 574 c.p.p., comma 4, nella parte in cui prevede che l'impugnazione dell'imputato contro la pronuncia di condanna penale estende i suoi effetti alle statuizioni civili dipendenti dalla condanna. Pertanto, l'ordinanza che dichiara inammissibile l'appello proposto dall'imputato in tali casi deve essere annullata, con conseguente trasmissione degli atti al giudice di appello per il relativo giudizio. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire all'imputato il diritto di impugnare integralmente la sentenza di condanna, sia per quanto concerne gli aspetti penali che quelli civili, al fine di assicurare il pieno esercizio del diritto di difesa e il rispetto del principio del contraddittorio. Esso trova applicazione indipendentemente dalla specifica formulazione dell'atto di impugnazione, purché emerga in modo inequivoco la volontà dell'imputato di contestare la propria responsabilità penale e le relative conseguenze civili. Tale interpretazione, volta a privilegiare la sostanza rispetto alla forma dell'atto di impugnazione, si pone in linea con i principi di effettività della tutela giurisdizionale e di ragionevole durata del processo, evitando formalismi eccessivi che possano pregiudicare l'esercizio dei diritti di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/03/2008 TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. MURA Antonio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ca. An. ricorre per cassazione contro l'ordinanza del 21.3.2008 con la quale il Tribunale di Napoli ha dichiarato inammissibile l'appello dal medesimo ricorrente proposto contro la se…

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