Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19268 del 25 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:19268PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione di reati della stessa specie di quello per cui si procede, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, che denotino la professionalità e la spiccata propensione dell'indagato a commettere delitti in materia di stupefacenti, nonché dalla sua personalità, valutata sulla base dei precedenti penali e dei comportamenti concreti tenuti, anche durante eventuali precedenti misure cautelari meno afflittive. La sussistenza di tale pericolo non può essere esclusa dalla mera circostanza che l'indagato abbia osservato le prescrizioni durante un precedente periodo di detenzione domiciliare, atteso che le esigenze cautelari possono essere ritenute aggravate dal ruolo apicale rivestito dall'indagato nell'ambito di un'associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché dalla sua capacità di utilizzare sistemi di comunicazione difficilmente intercettabili. In tali casi, la custodia cautelare in carcere può essere ritenuta l'unica misura idonea a salvaguardare le esigenze cautelari, non potendosi formulare alcuna prognosi favorevole di spontanea osservanza delle prescrizioni inerenti misure meno afflittive, nemmeno con l'adozione delle particolari modalità di controllo di cui all'art. 275-bis c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco Mari - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/01/2020 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere PEZZELLA VINCENZO;
lette le conclusioni del PG MIGNOLO OLGA che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso e condannarsi il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle Ammende.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21/11/2019, il GIP presso il Tribunale di Lecce disponeva nei con…

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