Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29877 del 20 agosto 2002

ECLI:IT:CASS:2002:29877PEN

Massima

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La diffamazione mediante volantini non richiede una formale declaratoria di contumacia per la validità della sentenza di condanna, essendo sufficiente l'accertamento dell'impedimento a comparire dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nell'accertare l'attitudine delle espressioni utilizzate a ledere la reputazione altrui, valutazione incensurabile in sede di legittimità salvo vizi logici o motivazionali. L'eccezione di incompetenza per materia, in caso di diffamazione semplice, deve essere sollevata a pena di decadenza entro il termine stabilito dalla legge, non potendo essere dedotta per la prima volta in sede di legittimità.

Sentenza completa

G. C. ricorre per cassazione contro la sentenza in epigrafe che ha confermato quella di primo grado, emessa dal Tribunale di Milano in data 4 marzo 1999, con la quale è stato ritenuto responsabile del delitto di diffamazione "per avere, quale autore del volantino, dal titolo "Giovedì scorso Robin Hood ha provato la febbre al Tribunale di Mantova", pubblicato e diffuso in Mantova il 12 dicembre 1995, offeso la reputazione di D. B., vice procuratore onorario presso la locale pretura circondariale, affermando tra l'altro: "Un avvocato, poi anche promosso a sost. Proc. onor., si è comportato in maniera decisamente infedele, ma non solo; proverebbe a rovinare per quattro spiccioli il suo ex cliente. Ah D., sei proprio uno sgordo birichino. Ma che dico! Sei avido e strafottente".
A sostegno dell'impugnazione vengono dedotti i seguenti motivi:
1) nullità della sentenza di primo grado, perché pronunciata in assenza di una formale declaratoria di con…

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