Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16418 del 26 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16418PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, quale requisito per l'applicazione di una misura cautelare, richiede una verifica rigorosa e individualizzante delle dichiarazioni dei testimoni, senza ricorrere a ipotesi o deduzioni volte a superare l'incapacità delle acquisizioni di offrire un'evidenza sufficiente della rilevante probabilità di colpevolezza dell'indagato. In particolare, il giudice deve analizzare criticamente le dichiarazioni, accertando la convergenza e la specificità degli elementi indizianti riferiti a ciascun indagato, senza basarsi su trascrizioni apoditiche degli interrogatori. Solo una motivazione che dimostri in modo chiaro ed esaustivo il nesso tra le risultanze probatorie e la sussistenza dei gravi indizi a carico del singolo imputato può soddisfare il requisito di gravità richiesto dalla legge per l'applicazione di misure cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 463/2010 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del 22/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA Mario;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, di a.c.r.;

Udito il difensore Avv. Impellizzeri.

RITENUTO

1 - Si. Ma. ricorre contro ordinanza del Tribunale di riesame di Caltanissetta, che ha conferma…

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