Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4229 del 7 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4229PEN

Massima

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Il reato di incendio di cui all'art. 424 c.p. richiede che il fuoco abbia caratteristiche di virulenza e proporzioni tali da presentarsi come distruttivo e diffusibile, costituendo un pericolo per la pubblica incolumità. La mera condotta di danneggiamento mediante l'appiccamento del fuoco a cosa propria o altrui non è sufficiente ad integrare tale fattispecie, essendo necessario che l'incendio abbia dimensioni e potenzialità distruttive tali da rappresentare un concreto pericolo per la sicurezza pubblica. Pertanto, la sussistenza del reato di incendio non può essere desunta automaticamente dalla semplice apposizione del fuoco, ma richiede una specifica motivazione in ordine alle caratteristiche del fatto, in termini di vastità, virulenza e diffusibilità, tali da configurare un pericolo per la pubblica incolumità. In assenza di tali elementi, la condotta può al più integrare il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. Inoltre, nel caso di reato continuato, il giudice di appello, pur potendo riqualificare il fatto in una fattispecie meno grave, non è tenuto a determinare una pena base inferiore a quella stabilita dal primo giudice, purché la pena finale non risulti superiore a quella precedentemente inflitta, essendo sufficiente che fornisca adeguata motivazione in ordine al giudizio di equivalenza tra le circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/02/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ODELLO Lucia, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'app…

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