Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11975 del 29 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:11975PEN

Massima

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La confisca di prevenzione può essere disposta nei confronti di beni il cui valore risulti sproporzionato rispetto al reddito o all'attività economica del proposto, senza che tale sproporzione possa essere giustificata dalla provenienza dei beni da attività illecite, come l'evasione fiscale. Grava sul proposto l'onere di provare la legittima provenienza dei beni, in applicazione del principio della "vicinanza della prova", in quanto egli è nella condizione di acquisire o fornire gli elementi fattuali necessari a sostenere la propria tesi difensiva. La mera allegazione di autodichiarazioni o di documenti incompleti non è sufficiente a superare la presunzione di illecita provenienza dei beni, spettando alla pubblica accusa l'onere di dimostrare la sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale o l'attività economica del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso in data 01/07/2020 dalla CORTE di APPELLO di PALERMO.
Udita la relazione svolta dal Consigliere SERGIO BELTRANI;
lette le conclusioni del sostituto Procuratore Generale LUIGI BIRRITTERI, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
- che il proposto (OMISSIS) ed i terzi (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono disgiuntamente (ma c…

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