Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21916 del 6 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:21916PEN

Massima

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Il dolo richiesto per l'integrazione del reato di rifiuto di atti d'ufficio di cui all'art. 328 c.p. è di natura generica, richiedendo la sola consapevolezza e volontà del rifiuto, dell'omissione o del ritardo nell'adempimento di un dovere inerente alla pubblica funzione o al pubblico servizio, a prescindere dalla maggiore o minore gravità dell'omissione, purché essa sia idonea a compromettere gli interessi tutelati dalla norma. L'elemento soggettivo del reato sussiste anche quando l'agente, pur ritenendo erroneamente di non essere più vincolato dal contratto di appalto, sia consapevole della natura indebita del proprio rifiuto di adempiere alla richiesta di prestazione, in quanto a lui ancora dovuta in base al contratto in essere, del quale non aveva il potere di disporre unilateralmente la risoluzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BE. Eg.;

avverso sentenza della Corte d'Appello di Bologna in data 3.10.2005;

letti gli atti;

udita la relazione del Consigliere Dott. DI VIRGINIO Adolfo;

udite le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore della parte civile, avv. DIDDI Alessandra (in sostituzione dell'avv. Giuseppe Gianpaolo), che ha chiesto il rigetto…

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