Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41956 del 26 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41956PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità del disegno criminoso, presupposto indefettibile per il riconoscimento della continuazione tra più reati, richiede che l'autore abbia previsto e deliberato sin dall'inizio, almeno nelle linee essenziali, l'iter criminoso da percorrere e i singoli reati attraverso i quali attuarlo, i quali devono presentarsi compatibili giuridicamente e posti in essere in un contesto temporale di successione o contemporaneità. Tale valutazione è rimessa al giudice di merito, il quale deve considerare una pluralità di indici sintomatici, quali la prossimità temporale di commissione, l'omogeneità delle condotte sotto il profilo oggettivo, le circostanze concrete di tempo e luogo dell'azione, il bene giuridico leso, le finalità perseguite e le abitudini programmate di vita. Tuttavia, l'unicità del disegno criminoso non può identificarsi con l'abitualità criminosa o con scelte di vita ispirate alla continua violazione delle norme penali, né può pretendersi che tutti i singoli reati siano stati in dettaglio progettati e previsti nelle varie occasioni temporali e nelle modalità specifiche di commissione. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente escludere la continuazione tra reati quando, sulla base di una motivazione adeguata ed esente da manifeste illogicità, rilevi l'eterogeneità strutturale e finalistica delle condotte, tale da disvelare l'incompatibilità logica tra le stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/10/2017 del GIP TRIBUNALE di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. PERELLI Simone, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) proponeva incidente di esecuzione volto ad ottenere, ai sensi dell'articolo 671 cod. proc. pen., l'applicazione della disciplina della continuazione fra i reati giudicati con le segue…

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