Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42374 del 6 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42374PEN

Massima

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La confisca di prevenzione patrimoniale può essere disposta nei confronti di soggetti socialmente pericolosi, qualora sia accertata la sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati o le attività economiche lecite svolte. Tale sproporzione non può essere giustificata adducendo proventi da evasione fiscale, in quanto le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre alla disponibilità dell'interessato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano o meno di tipo mafioso. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, deve esaminare in modo puntuale e adeguatamente motivato la capacità reddituale e patrimoniale del soggetto proposto, anche attraverso l'acquisizione e la valutazione di eventuali elementi probatori forniti dalla difesa, senza che la mera produzione di fatture o documenti contabili da parte dell'interessato sia sufficiente a dimostrare l'origine lecita delle risorse impiegate negli investimenti patrimoniali. Inoltre, l'accertamento della pericolosità sociale del proposto, che giustifica l'applicazione contestuale della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, deve essere anch'esso adeguatamente motivato sulla base di elementi concreti, senza che sia necessaria una specifica impugnazione di tale statuizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angelo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. SANDRINI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 84/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 24 febbraio 2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRINI ENRICO GIUSEPPE;
sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio,che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Milano, con decreto emesso il 24.02.2015, decidendo in sede di giudizio di rinvio a seguito di annullame…

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