Consiglio di Stato sentenza n. 4393 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:4393SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di concessione di un finanziamento pubblico, adottato sulla base di dichiarazioni false rese dal beneficiario in merito ai requisiti di ammissibilità, può essere legittimamente annullato in autotutela dalla pubblica amministrazione concedente, anche a distanza di diversi anni, in ragione dell'interesse pubblico primario al corretto utilizzo delle risorse pubbliche. L'onere motivazionale gravante sull'amministrazione in sede di esercizio del potere di autotutela risulta attenuato in considerazione della rilevanza e autoevidenza dell'interesse pubblico tutelato, rappresentato dal principio di legalità e buon andamento dell'azione amministrativa. Il termine per l'esercizio del potere di annullamento in autotutela deve essere valutato in relazione al momento in cui l'amministrazione è venuta a conoscenza dei profili di illegittimità dell'atto, senza che assuma rilievo il tempo trascorso dalla sua originaria adozione, atteso che l'affidamento del beneficiario non può essere considerato legittimo quando il provvedimento favorevole sia stato ottenuto mediante false dichiarazioni. L'interesse pubblico al recupero delle risorse indebitamente erogate prevale, in tali ipotesi, sull'interesse del beneficiario alla conservazione del finanziamento, non essendo configurabile in capo a quest'ultimo una posizione di affidamento meritevole di tutela.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/07/2018

N. 04393/2018REG.PROV.COLL.

N. 08707/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8707 del 2017, proposto da
Comune di Arce, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)), in Roma, Piazzale Clodio, n. 56;

contro

Regione Lazio, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale pec come da registri di giustizia e domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, via ((omissis)), n. 27;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Lazio – Roma, Sezione I Quater, n. 05437/2017, resa tra le…

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