Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45677 del 5 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45677PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione aggravata, afferma che: La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'attendibilità delle sue dichiarazioni, pur essendo rese a distanza di tempo dai fatti, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale ha adeguatamente motivato tale valutazione sulla base dell'assenza di motivi di astio o rancore, della precisione, coerenza e dovizia di particolari delle dichiarazioni, nonché del loro riscontro con le risultanze delle intercettazioni. Pertanto, la diversa interpretazione delle intercettazioni prospettata dalla difesa non è sufficiente a integrare il vizio di travisamento della prova, che richiede la dimostrazione di una difformità incontestabile tra il contenuto reale delle conversazioni e quello indicato dal giudice. Inoltre, le dichiarazioni rese dalla persona successivamente indagata per reati probatoriamente collegati restano utilizzabili, in quanto al momento dell'audizione non era ancora pendente alcuna indagine a suo carico per tali reati. Infine, la circostanza aggravante della finalità di agevolare l'attività di associazioni di tipo mafioso è stata correttamente ritenuta sulla base della motivazione che la minaccia era caratterizzata dalla forza di intimidazione delle organizzazioni criminali del territorio, note alla persona offesa. Pertanto, il ricorso è dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 06/03/2014 del Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il provvedimento impugnato sia annullato con rinvio limitatamente alla circostanza aggravante di cui alla Legge n. 203 del 1991, articolo…

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