Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6344 del 16 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6344PEN

Massima

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Il dolo generico, quale elemento soggettivo del reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p., si configura nella volontà di porre in essere condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che l'agente si rappresenti e voglia fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, potendo il dolo formarsi in modo graduale. Tale elemento soggettivo si differenzia dall'atteggiamento psicologico richiesto per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in cui la condotta violenta o intimidatoria è funzionale all'esercizio di un diritto, mentre nel reato di atti persecutori essa si manifesta con l'intenzione di minacciare e molestare la persona offesa, per motivi che possono anche non essere di carattere sentimentale. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di danneggiamento seguito da incendio di cui agli artt. 424 e 425, comma 2, c.p., è sufficiente che le fiamme abbiano attinto una zona vicina all'ingresso dell'abitazione, essendo agevole dedurre da tale circostanza il pericolo di un incendio, senza che sia necessario che l'agente abbia superato il muro di recinzione dell'abitazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. MORELLI F. - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1709/2014 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 10/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCA MORELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FIMIANI Pasquale che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, la Corte d'Appello di Firenze ha parzialmente riformato, concedendo l…

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