Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24601 del 20 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:24601PEN

Massima

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Il rilascio di false dichiarazioni sulle proprie qualità personali, omettendo di indicare precedenti penali nella domanda per ottenere il passaporto, integra il reato di falso ideologico commesso da privato, a prescindere dalla forma grafica della dichiarazione, essendo sufficiente che il soggetto abbia omesso di indicare informazioni a lui ben note, in risposta a una specifica richiesta contenuta nel modulo predisposto dall'autorità competente. La mancanza di una dichiarazione esplicita non esclude la sussistenza del reato, in quanto l'omissione di dati obbligatori richiesti costituisce comunque una falsa rappresentazione della realtà, in violazione del dovere di veridicità e correttezza nei rapporti con la pubblica amministrazione. Il reato si configura anche qualora il soggetto non abbia rilasciato una dichiarazione scritta, ma si sia limitato a compilare e firmare un modulo predisposto dall'autorità, omettendo di indicare informazioni richieste e a lui note. La condanna del soggetto è pertanto giustificata, in quanto l'omissione di dati obbligatori, benché non esplicitamente dichiarati, integra comunque il reato di falso ideologico commesso da privato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3762/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 26/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

udito il P.G. in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 26.4.2011, la Corte di appello di Palermo ha confermato la sentenza 23…

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