Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24304 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24304PEN

Massima

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Il carattere minaccioso e intimidatorio della condotta estorsiva, anche se non esplicitamente manifestato, deve essere valutato in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e all'ambiente in cui opera, essendo sufficiente che la minaccia abbia la potenzialità di incutere timore e coartare la volontà del soggetto passivo, indipendentemente dall'effettiva intimidazione subita. Tuttavia, i giudici di merito possono legittimamente escludere la sussistenza di tale potenzialità intimidatoria sulla base di una valutazione complessiva del contesto in cui si inserisce la condotta, senza che ciò determini una contraddittorietà o illogicità del ragionamento giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1310/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 05/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, per l'inammissibilita' dei …

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