Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32353 del 2 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:32353PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalla modalità della condotta e dalle circostanze concrete in cui essa si è svolta, in quanto tali elementi costituiscono imprescindibili fattori di prognosi sulla probabile ricaduta del soggetto nella commissione di ulteriori reati della stessa specie. In particolare, la modalità brutale e deliberata della condotta, l'assenza di segni di resipiscenza e l'atteggiamento provocatorio successivo all'evento, sono elementi idonei a giustificare l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, in quanto indicativi di un elevato grado di pericolosità sociale dell'indagato e del concreto pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia R. - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/12/2021 del TRIBUNALE DEL RIESAME di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere MICCOLI GRAZIA ROSA ANNA;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, nella persona del Dott. RICCARDI GIUSEPPE, il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le note conclusive a firma del difensore del ricorrente, avvocato (OMISSIS), il quale ha insistito nella richiesta di accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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