La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere disposta anche nei confronti degli eredi del proposto, qualora i beni da questi acquisiti siano ritenuti frutto di attività illecite o costituiscano il reimpiego di ricchezza di derivazione mafiosa. L'accertamento della pericolosità sociale del proposto, anche se deceduto, e della riferibilità dei beni alla sua sfera patrimoniale, anche se formalmente intestati a terzi, legittima l'applicazione della misura ablativa, salvo che gli interessati non dimostrino la legittima provenienza dei cespiti. La confisca contestuale alla misura di prevenzione personale non è soggetta al termine perentorio di un anno previsto dalla legge, in quanto il vincolo reale è giustificato dalla pericolosità sociale del proposto, accertata nel procedimento. Il giudicato formatosi in un precedente procedimento di prevenzione non preclude l'adozione di una nuova misura, qualora siano emersi elementi di novità e diversità rispetto a quanto già valutato, anche se relativi a fatti anteriori. La motivazione del provvedimento di confisca deve essere adeguata e congruente, senza necessità di una puntuale valutazione di ogni singolo bene, essendo sufficiente una motivazione che, in ossequio ai principi giurisprudenziali, dimostri la riferibilità della ricchezza al proposto e la sua natura di provento o reimpiego di attività illecite.