Il permesso di costruire è necessario per gli interventi edilizi che comportano una trasformazione urbanistica ed edilizia, tendenzialmente permanente ed alterazione dell'assetto del territorio, come la realizzazione di una piscina, di una tettoia di rilevanti dimensioni e della pavimentazione di aree esterne di pertinenza, in quanto tali opere incidono sull'assetto edilizio preesistente e determinano un aumento del carico urbanistico, non potendo essere qualificate come mere pertinenze o interventi di manutenzione straordinaria. Viceversa, il frazionamento di un'unità immobiliare già destinata a residenza rientra nella nozione di manutenzione straordinaria, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. b) del d.P.R. n. 380/2001, come modificato dalla legge n. 164/2014, non necessitando del previo rilascio del permesso di costruire, ma essendo sufficiente la presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Inoltre, la valutazione urbanistica e la correlativa qualificazione giuridica di interventi edilizi postula una considerazione unitaria degli stessi, onde apprezzarne la rilevanza sotto il profilo urbanistico e la conseguente loro iscrizione alla relativa categoria edilizia, non potendosi operare una considerazione atomistica e isolata degli stessi. Infine, in presenza di vincoli paesaggistici, l'esecuzione di interventi edilizi in assenza di adeguato titolo abilitativo, sia sotto il profilo urbanistico che paesaggistico, legittima l'esercizio del potere repressivo e l'ordine di riduzione in pristino dello stato dei luoghi, a prescindere dal titolo edilizio ritenuto più idoneo.