Il decreto di esproprio è legittimo e conforme alla normativa vigente, nonostante l'esistenza di un precedente contratto preliminare tra le parti. L'autorità espropriante, dopo aver corrisposto l'importo concordato dell'indennità di espropriazione, può procedere all'emissione e all'esecuzione del decreto di esproprio, in alternativa alla cessione volontaria del bene, ai sensi dell'art. 20, comma 11, del d.P.R. n. 327/2001. Il richiamo da parte dell'autorità espropriante agli artt. 20, commi 11 e 14, e 26 del d.P.R. n. 327/2001 è pertinente, in quanto tali disposizioni legittimano l'adozione del decreto di esproprio, anche in presenza di un precedente accordo transattivo tra le parti, qualora non sia possibile procedere alla cessione volontaria del bene. Inoltre, il deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti dell'importo residuale dell'indennità concordata soddisfa il requisito previsto dalla legge per l'emissione del decreto di esproprio, senza che ciò comporti una violazione del contratto preliminare o dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione.