L'autorizzazione all'installazione di impianti pubblicitari rilasciata dai Comuni in base alla disciplina speciale di cui all'art. 23 del Codice della Strada e all'art. 3 del d.lgs. n. 507/1993, nel rispetto dei criteri e dei vincoli fissati nell'apposito regolamento comunale e nel piano generale degli impianti pubblicitari, ha anche una valenza edilizia-urbanistica e assolve pertanto alle esigenze di tutela sottesa al rilascio di un ulteriore titolo abilitativo rappresentato dal permesso di costruire di cui al d.lgs. n. 380/2001. Ciò in quanto la disciplina speciale in materia di pubblicità prescrive regole e obblighi pianificatori specifici volti a tutelare anche le esigenze dell'assetto del territorio e delle sue caratteristiche abitative, estetiche, ambientali e di viabilità, rendendo pertanto superflua la duplicazione del sistema autorizzatorio e sanzionatorio con il rilascio di un ulteriore titolo edilizio. L'interesse all'assetto urbanistico deve essere perseguito dal Comune nell'ambito del procedimento di rilascio dell'autorizzazione prevista dall'art. 23, comma 4, del Codice della Strada, con la conseguenza che tale autorizzazione dovrà essere negata qualora l'installazione risulti incompatibile con le esigenze urbanistico-edilizie. Inoltre, la sottrazione dei cartelli pubblicitari alla disciplina generale prevista per le costruzioni e le opere in genere, con il loro assoggettamento alle sole sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada, depone a favore dell'unitarietà del sistema autorizzatorio, in linea con il principio di semplificazione e unicità del procedimento amministrativo.