Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18674 del 5 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18674PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso, una volta accertata l'appartenenza al sodalizio, non richiede un'autonoma e specifica dimostrazione della pericolosità attuale, essendo questa presunta in ragione delle notorie regole d'esperienza che connotano il fenomeno mafioso, salvo che l'interessato non dimostri di aver reciso in modo irreversibile il vincolo associativo. Pertanto, il giudice può fondare il provvedimento applicativo della misura di prevenzione sulla mera appartenenza all'associazione mafiosa, senza necessità di ulteriori accertamenti in ordine alla pericolosità attuale, a meno che non emergano elementi idonei a far ritenere che il soggetto si sia definitivamente distaccato dal contesto criminale. L'obbligo di soggiorno nel comune di residenza e la durata della misura di prevenzione possono essere disposti dal giudice sulla base di una motivazione che dia conto della necessità di tali prescrizioni per tutelare adeguatamente la sicurezza pubblica, in ragione del grado di inserimento e della concreta pericolosità del soggetto, senza che sia necessario un previo esperimento di misure meno afflittive. La cauzione applicata nell'ambito delle misure di prevenzione non è autonomamente impugnabile, trattandosi di un provvedimento a carattere non definitivo, la cui revoca può essere richiesta per comprovate gravi necessità personali o familiari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TE. FR. nato il (OMESSO);

avverso il decreto del 06/06/2008 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso; udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Rago Geppino;

lette le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con decreto del 06/06/2008, la Corte di Appello di …

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