Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35818 del 18 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35818PEN

Massima

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Il riconoscimento di una sentenza penale straniera, anche in caso di rinuncia dell'imputato, deve essere valutato dal giudice ai fini dell'applicazione degli effetti giuridici previsti dalla legge nazionale, come quelli connessi alla recidiva, indipendentemente dalla volontà dell'imputato di eseguire la pena in Italia. Il giudice non può esimersi dall'esaminare tutti gli aspetti della richiesta di riconoscimento, essendo tenuto a valutare l'intera portata degli effetti giuridici derivanti dalla sentenza straniera, a prescindere dalla posizione assunta dall'imputato. Il principio di legalità e di obbligatorietà dell'azione penale impongono al giudice di verificare la sussistenza di tutti i presupposti di legge per il riconoscimento della sentenza estera, anche quando l'imputato abbia rinunciato all'esecuzione della pena in Italia. Il giudice, pertanto, non può limitarsi a prendere atto della rinuncia dell'imputato, ma deve procedere all'esame completo della richiesta di riconoscimento, al fine di accertare la sussistenza di tutti gli effetti giuridici previsti dalla legge nazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di NAPOLI;

nei confronti di:

1) PE. SI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/05/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito, che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.

FATTO E DIRITTO

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