L'amministrazione regionale, al fine di assicurare il rispetto della normativa in materia di mobilità del personale e il contenimento della spesa pubblica, può legittimamente sospendere o revocare in autotutela procedure concorsuali già avviate, anche in presenza di meri interessi di fatto dei partecipanti alla definizione del procedimento, in quanto tali posizioni non possono prevalere sulle preminenti esigenze di legalità e di buon andamento dell'azione amministrativa. L'obbligo di preventiva comunicazione di cui all'art. 34-bis del d.lgs. n. 165/2001 costituisce un presupposto inderogabile per l'avvio di procedure concorsuali, la cui violazione determina la nullità delle relative assunzioni. Pertanto, l'amministrazione regionale, al fine di evitare il perfezionamento di procedure concorsuali affette da nullità, può legittimamente esercitare il potere di autotutela, revocando i relativi atti, senza che ciò comporti violazione dei principi di ragionevolezza, eguaglianza e buon andamento dell'azione amministrativa di cui agli artt. 3 e 97 della Costituzione. Il rispetto della normativa in materia di mobilità del personale e il contenimento della spesa pubblica costituiscono interessi pubblici preminenti che giustificano l'esercizio del potere di autotutela, anche in presenza di meri interessi di fatto dei partecipanti alla procedura concorsuale.