Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui l'interesse a ricorrere, quale condizione dell'azione nel processo amministrativo, deve sussistere non solo al momento della presentazione del ricorso, ma anche per tutta la durata del processo, fino al momento in cui la causa viene trattenuta in decisione. Pertanto, qualora il progetto definitivo impugnato non sia stato successivamente finanziato e realizzato, viene meno l'interesse concreto e attuale dei ricorrenti all'annullamento di tale atto, rendendo il ricorso improcedibile. Il Tribunale, inoltre, evidenzia che il rispetto del principio di sinteticità degli atti processuali, di cui all'art. 3, comma 2, c.p.a., costituisce un parametro da valutare anche ai fini della decisione sulle spese di giudizio, ai sensi dell'art. 26, comma 1, c.p.a. Tuttavia, in ragione della definizione in rito della controversia per una questione rilevata d'ufficio e della particolare situazione giuridica coinvolta, il Tribunale dispone la compensazione delle spese di lite tra le parti, soprassedendo allo sforamento dei limiti dimensionali del ricorso.