Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32401 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32401PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice, nel valutare l'adeguatezza della misura cautelare, deve motivare specificamente le ragioni per le quali ritiene inadeguate le misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, anche a seguito delle modifiche apportate dalla L. 47/2015 all'art. 275 c.p.p., comma 3. Tale obbligo di motivazione sussiste anche quando non si versi in una delle ipotesi di presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere. Il giudice deve, pertanto, esaminare dettagliatamente gli elementi fattuali e le caratteristiche della personalità dell'indagato, al fine di valutare se le esigenze cautelari di tutela della collettività e di prevenzione del pericolo di inquinamento probatorio possano essere adeguatamente soddisfatte solo attraverso la misura più afflittiva della custodia in carcere, in ragione dell'elevato spessore criminale e della manifesta incapacità dell'indagato di conformarsi a prescrizioni meno gravose. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione in materia di provvedimenti de libertate è, pertanto, circoscritto all'esame della congruità e logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sindacare gli elementi fattuali e valutativi di merito, riservati al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GUARDIANO ALFREDO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto.
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con l'ordinanza di cui in epigrafe il tribunale di Palermo, in funzione di tribunale del riesame, adito ex articolo 309 c.…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.