Il provvedimento di demolizione di un manufatto edilizio, adottato sulla base di precedenti dinieghi di condono edilizio, è illegittimo qualora tali dinieghi siano successivamente annullati in sede giurisdizionale per carenza di motivazione e per erronea valutazione dei presupposti di legge. In tali casi, l'ordine di demolizione risulta affetto da invalidità derivata, in quanto fondato su atti amministrativi caducati, e deve essere conseguentemente annullato. Inoltre, l'ordine di demolizione indifferenziato dell'intero fabbricato, senza operare distinzioni tra le parti conformi e quelle eventualmente non conformi alla normativa edilizia, costituisce una violazione dell'art. 34, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, configurando un difetto istruttorio e un travisamento dei fatti. Pertanto, il giudice amministrativo, accertata la legittimità della domanda di condono edilizio, deve annullare il provvedimento di demolizione, in quanto adottato in assenza di un valido presupposto e senza una adeguata istruttoria.