Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15168 del 19 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15168PEN

Massima

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La revoca della condanna per abolitio criminis è ammessa non solo nel caso di abrogazione espressa o dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice, ma anche quando si verifica un'ipotesi di abrogazione implicita della stessa a seguito di innovazione legislativa, come nel caso in cui la modifica della fattispecie penale da parte del legislatore ne presupponga tacitamente l'abrogazione di una parte. In tema di esecuzione, l'art. 673 c.p.p. opera anche nell'ipotesi di abrogazione implicita di una norma incriminatrice, consentendo al giudice di revocare la condanna pronunciata sulla base della norma abrogata. Il mutamento di indirizzo giurisprudenziale, anche a seguito di pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, non costituisce ius superveniens ai fini dell'abolitio criminis, essendo necessaria un'innovazione legislativa che determini l'abrogazione, espressa o implicita, della norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. BONITO Francesco Maria - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI BOLZANO;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 183/2011 TRIBUNALE di BOLZANO, del 09/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. MAZZOTTA Gabriele, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per la inam…

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