Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20184 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20184PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione delle prove da parte del giudice di merito non può essere censurata in sede di legittimità attraverso la mera prospettazione di una diversa ricostruzione dei fatti, in assenza di una specifica e adeguata dimostrazione di manifesta illogicità o travisamento della prova. Il giudizio di legittimità è infatti limitato al controllo della correttezza giuridica e logica della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione del compendio probatorio, salvo i casi tassativamente previsti dalla legge. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a sollecitare una diversa valutazione delle risultanze istruttorie, senza individuare puntualmente gli specifici vizi della motivazione, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna M. - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 18/07/2011 della Corte d'appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per prescrizione;

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