Consiglio di Stato sentenza n. 10163 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10163SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In presenza di manufatti abusivi non ancora sanati né condonati, gli interventi edilizi ulteriori, pur se riconducibili a categorie di opere come manutenzione straordinaria, ristrutturazione o realizzazione di pertinenze, ripetono le caratteristiche di illiceità dell'opera abusiva originaria cui ineriscono strutturalmente. Ciò in quanto la presentazione di una domanda di condono non autorizza l'interessato a completare, trasformare o ampliare ad libitum i manufatti oggetto della richiesta di sanatoria, stante la permanenza dell'illecito fino all'eventuale accoglimento della domanda. Di conseguenza, il Comune ha l'obbligo di ordinare la demolizione di tali opere abusive ulteriori, salvo che la loro realizzazione avvenga nel rispetto delle procedure previste per la definizione del condono. Inoltre, anche le opere esterne, come il posizionamento di container o strutture fisse, realizzate in assenza del necessario titolo edilizio, sono da considerarsi abusive e devono essere parimenti oggetto di ordine di demolizione, in quanto comportano una stabile trasformazione del terreno che implica un notevole cambiamento dell'assetto urbanistico. L'ordine di demolizione, in tali casi, assume natura doverosa e vincolata per l'amministrazione, senza che sia necessaria una specifica motivazione sull'interesse pubblico alla rimozione delle opere abusive, né la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto la natura vincolata del relativo potere non consente all'amministrazione di compiere valutazioni di interesse pubblico in ordine alla conservazione del bene.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/11/2023

N. 10163/2023REG.PROV.COLL.

N. 00897/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 897 del 2018, proposto da
((omissis)), in proprio e nella qualità di legale rappresentante della ditta "((omissis))", rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Torre del Greco, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)) dell’Avvocatura civica, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, Sezione Terza, n. 3027 del 6 giugno 2017.

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