Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34569 del 8 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34569PEN

Massima

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Il provvedimento applicativo di una misura cautelare custodiale, revocato nelle more del giudizio, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a coltivare l'impugnazione, salvo che egli manifesti espressamente l'interesse a servirsi dell'eventuale pronuncia favorevole ai fini della richiesta di riparazione dell'ingiusta detenzione; in mancanza di tale espressa manifestazione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò configuri un'ipotesi di soccombenza con conseguente esclusione del ricorrente dalle spese processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovann - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 106/2013 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA, del 28/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse;

udito il difensore avv. (OMISSIS), il quale deposita documentazione attestante l'intervenuta (Ndr: tes…

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