Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26815 del 19 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26815PEN

Massima

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Il medico legale, nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche, non può attestare falsamente il decesso di una persona al fine di agevolare, mediante atti corruttivi, la celerità delle operazioni funebri svolte dalle imprese funebri "committenti", procurandosi così un ingiusto profitto. Tale condotta integra il reato di partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di reati di falso e corruzione, nonché i reati di falso ideologico e corruzione, in violazione dei doveri di fedeltà e imparzialità propri della funzione pubblica. Il medico legale è tenuto a svolgere con diligenza e onestà le proprie attribuzioni, attestando con veridicità l'avvenuto decesso e senza trarre indebiti vantaggi economici, a tutela della dignità della persona defunta e degli interessi dei cittadini che sostengono i relativi oneri. La gravità della condotta, che lede principi fondamentali di correttezza e buon andamento della pubblica amministrazione, giustifica l'applicazione di misure cautelari personali, salvo che non emergano elementi concreti che escludano esigenze cautelari o la sussistenza del fumus commissi delicti. Il giudice è tenuto a valutare attentamente tutti gli elementi di fatto e di diritto, motivando adeguatamente le proprie determinazioni in ordine all'applicazione, al mantenimento o alla revoca delle misure cautelari, al fine di assicurare il rispetto delle garanzie individuali e il corretto esercizio della funzione giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 26/07/2012 del Tribunale di Napoli in funzione di giudice del riesame;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

lette le note difensive con le quali l'avv. (OMISSIS), difensore del (OMISSIS) ha trasmesso la rinuncia al ricorso e copia del provvedimento del 19/10/2012 con il quale il GIP del Tribunale di Napoli ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dello stesso indag…

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