Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46413 del 13 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:46413PEN

Massima

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La remissione tacita di querela, ai sensi dell'art. 152 c.p., non può essere desunta dalla sola mancata comparizione del querelante all'udienza dinanzi al giudice di pace, nonostante l'avviso previamente notificato con l'avvertimento che la sua assenza sarebbe stata interpretata come remissione tacita. La remissione tacita è prevista solo con riguardo a comportamenti extraprocessuali, del tutto incompatibili con l'intenzione di persistere nella richiesta di punizione del colpevole, e non può essere desunta da un mero comportamento processuale, atteso che il querelante non ha l'obbligo di comparire all'udienza. Pertanto, la mancata comparizione del querelante all'udienza, pur in presenza di un avviso con l'avvertimento della possibile interpretazione come remissione tacita, non integra gli estremi della remissione tacita di querela di cui all'art. 152 c.p. Il Decreto Legislativo n. 274 del 2000, art. 28, essendo norma di carattere eccezionale, non è applicabile per analogia ad altre diverse situazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

1) VA. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/06/2006 GIUDICE DI PACE di TRIESTE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO; Letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona del Dott. FAVALLI Mario, che ha chiesto II rigetto del ricorso.

Quanto segue:

RITIEN…

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