Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16066 del 27 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:16066PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis c.p., è caratterizzato da peculiari connotazioni criminologiche che giustificano la presunzione di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, a prescindere dal ruolo ricoperto dal singolo indagato nell'ambito del sodalizio criminoso. Tale presunzione, prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., non è assoluta ma relativa, consentendo al giudice di valutare, nel caso concreto, l'eventuale sussistenza di elementi idonei ad escludere l'attualità delle esigenze cautelari. La diversa graduazione di gravità e pericolosità tra le condotte dei singoli appartenenti all'associazione rileva ai fini della determinazione della pena, ma non incide sulla valutazione delle esigenze cautelari, in quanto anche la mera partecipazione al vincolo associativo, per le caratteristiche del fenomeno mafioso, è idonea a giustificare la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere. Tale presunzione non contrasta con i principi costituzionali e convenzionali, in quanto consente l'introduzione in giudizio di elementi in grado di superarla nel caso concreto, senza dar luogo a trattamenti irragionevolmente differenziati. Inoltre, il decorso del tempo e lo stato detentivo dell'indagato non sono di per sé sufficienti a escludere l'attualità della pericolosità sociale e l'adeguatezza della misura cautelare, qualora risulti la perdurante vitalità del sodalizio criminoso e la sussistenza di condotte indicative dell'appartenenza dell'indagato al medesimo, anche in epoca recente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2019 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere FILIPPINI STEFANO;
sentite le conclusioni del PG MOLINO PIETRO per l'inammissibilita' del ricorso.
CONSIDERATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 15.7.2019 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma rigettava la richiesta di revoca o attenuazione della misura della custodia in carcere applicata nei confronti di (OMISSIS), indagato …

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