Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28214 del 19 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28214PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando la condotta oggettivamente idonea a determinare l'avvio di un procedimento penale nei confronti di una persona che si sa innocente, anche se non esposta secondo lo schema tipico di una determinata fattispecie delittuosa né corredata dalla qualificazione giuridica appropriata. L'elemento soggettivo del dolo di calunnia è escluso quando i dubbi sulla colpevolezza del denunciato si pongano su di un piano di ragionevolezza, fondati su elementi di fatto non solo veritieri, ma connotati da un riconoscibile margine di serietà e condivisibili da un cittadino comune nella medesima situazione di conoscenza. Tuttavia, quando la valutazione soggettiva dell'imputato risulti fraudolenta e consapevolmente forzata, essa è idonea a integrare il dolo tipico della calunnia. La reiterazione di denunce contenenti false accuse presso più autorità e in luoghi distinti dà luogo a una pluralità di reati di calunnia, qualora il contenuto dell'atto successivo costituisca un apprezzabile novum rispetto all'originaria accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/01/2017 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) che ha insistito nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d'…

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