Il mancato rinnovo della concessione di servizi di trasporto pubblico locale a un'impresa che non raggiunge la soglia minima di percorrenza annua stabilita dall'amministrazione competente, nell'ambito di un processo di razionalizzazione e riorganizzazione del servizio, è legittimo e non costituisce violazione del diritto dell'impresa a partecipare a una nuova procedura di affidamento. L'amministrazione può legittimamente mantenere gli affidamenti in essere agli attuali concessionari che soddisfano i requisiti dimensionali e produttivi richiesti, senza essere obbligata a indire nuove gare per l'intero servizio. Il mancato rinnovo della concessione e il conseguente affidamento del servizio ad altro operatore non integrano una lesione del diritto di iniziativa economica privata, in quanto rispondono a esigenze di razionalizzazione ed economicità del servizio pubblico, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. L'impresa che non raggiunge la soglia minima di percorrenza annua stabilita non può pretendere il ripristino della propria gestione del servizio né il risarcimento dei danni, in quanto l'amministrazione ha legittimamente esercitato il proprio potere discrezionale di organizzazione e affidamento del servizio pubblico di trasporto locale, nel rispetto della normativa di settore e dei principi costituzionali.