Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44380 del 30 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:44380PEN

Massima

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Il decreto di perquisizione e sequestro emesso dal pubblico ministero deve essere valutato nel contraddittorio delle parti, in udienza camerale partecipata, ai sensi dell'art. 324, comma 6, c.p.p. e art. 127, comma 1, c.p.p., al fine di garantire il diritto di difesa del destinatario del provvedimento. La declaratoria di inammissibilità dell'istanza di riesame può essere disposta de plano solo in presenza di irregolarità relative all'impugnabilità oggettiva e soggettiva del provvedimento, mentre non può essere pronunciata in assenza di contraddittorio quando il giudice debba effettuare una valutazione di merito del decreto di perquisizione e sequestro, come nel caso in cui il pubblico ministero abbia disposto il sequestro di documenti e dati informatici in modo generico, rimettendo alla polizia giudiziaria l'individuazione del nesso di pertinenzialità con i reati oggetto di indagine. In tali ipotesi, il destinatario del provvedimento deve avere la possibilità di contraddire e contestare la legittimità del decreto impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI M. S. - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/05/2019 del Tribunale del riesame di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CARDIA Delia, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il…

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