Il reato di ingiurie e minacce, essendo punibile a querela della persona offesa, si estingue per effetto della remissione di querela validamente prestata dalla persona offesa e accettata dall'imputato, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna e addebito delle spese processuali a carico del querelato. La remissione di querela, regolata dagli artt. 152 e 155 c.p. e 340 c.p.p., determina l'estinzione del reato quando questo è punibile a querela, indipendentemente dalla fondatezza o meno dell'imputazione, in quanto la volontà della persona offesa di rinunciare all'azione penale prevale sulla valutazione giurisdizionale. Tale istituto realizza un bilanciamento tra l'interesse pubblico alla repressione del reato e l'interesse privato della persona offesa a non procedere ulteriormente, consentendo a quest'ultima di disporre liberamente dell'azione penale. L'accettazione della remissione di querela da parte dell'imputato, inoltre, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna e l'addebito delle spese processuali a carico del querelato, in applicazione del principio di causalità.