Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37966 del 31 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37966PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, come rapine, ricettazioni e riciclaggio, si configura quando sussiste un vincolo associativo stabile tra i partecipi, caratterizzato da un programma criminoso unitario e dalla ripartizione dei compiti, a prescindere dall'effettiva commissione dei singoli reati programmati. Tale vincolo associativo si differenzia dal mero concorso di persone nel reato continuato, in cui l'accordo criminoso è occasionale e diretto alla realizzazione di uno o più reati determinati, con il venir meno di ogni motivo di allarme sociale una volta esaurita la condotta delittuosa. Nell'ipotesi associativa, invece, l'organizzazione criminale è diretta alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un legame stabile tra i partecipi, anche indipendentemente dall'effettiva realizzazione dei singoli reati. Ciò si evince dalla ripetitività dei comportamenti illeciti, dalla predisposizione di mezzi e modalità operative collaudate, nonché dalla ripartizione dei compiti tra i membri dell'associazione, come l'approvvigionamento di documenti falsi, il compimento delle azioni predatorie all'estero per evitare l'attenzione delle forze dell'ordine, e il successivo riciclaggio della refurtiva attraverso ricettatori abituali. In tale contesto, la circostanza che talvolta possano accompagnarsi all'esecuzione dei singoli reati anche soggetti non intranei all'associazione non è sufficiente ad escludere la configurabilità del delitto associativo, laddove le condotte criminose si inseriscano in un disegno unitario e organizzato, governato stabilmente dalle fasi della preparazione, esecuzione e realizzazione del profitto illecito. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato, che giustifica l'applicazione della misura cautelare più grave della custodia in carcere, può essere desunto non solo dalla gravità e dalla molteplicità delle condotte contestate, ma anche dalle modalità e dalla personalità dell'indagato, a prescindere dall'attualità temporale delle condotte stesse, purché rivelino una spiccata propensione al crimine e un concreto rischio di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. ARIOLLI - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 2/05/2020 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIOVANNI ARIOLLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. CARDIA DELIA che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a, mezzo del difensore di fiducia, ricorre per cassazione per l'annullamento dell'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli del 22/5/2020 che ha, confermato la misura della custodia cautelar…

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