Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20211 del 10 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20211PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di oggetti potenzialmente atti all'offesa della persona, rinvenuti in circostanze tali da far ritenere la loro destinazione a scopi illeciti, integra il reato di porto di oggetti atti ad offendere, a prescindere dalla effettiva volontà di utilizzarli per fini aggressivi, essendo sufficiente la mera detenzione in luoghi e contesti che ne evidenzino la pericolosità oggettiva. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, non è vincolato dalle giustificazioni addotte dall'imputato in ordine al possesso di tali oggetti, qualora le stesse risultino prive di plausibilità o comunque non sufficienti a escludere la loro destinazione a scopi illeciti, in considerazione delle concrete circostanze del caso. L'accertamento della responsabilità penale, in tali ipotesi, si fonda sulla valutazione complessiva degli elementi di fatto, senza che il giudice sia tenuto ad accogliere acriticamente le deduzioni difensive, ove le stesse appaiano prive di adeguato riscontro. La condanna per il reato di porto di oggetti atti ad offendere consegue pertanto all'accertamento della mera detenzione di strumenti potenzialmente lesivi, in contesti che ne evidenzino l'idoneità a essere utilizzati per fini aggressivi, a prescindere dalla prova di una specifica volontà di impiegarli per scopi illeciti. Il giudice di merito, nel pervenire a tale conclusione, non è tenuto a motivare in modo analitico il rigetto delle giustificazioni addotte dall'imputato, essendo sufficiente una valutazione complessiva degli elementi di fatto, purché logicamente e coerentemente espressa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 184/2011 TRIBUNALE di PIACENZA, del 20/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza 20/5/11 il Tribunale di Piacenza, con le a…

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