Consiglio di Stato sentenza breve n. 1206 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:1206SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in difformità dai titoli edilizi precedentemente rilasciati, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, è legittimo qualora risulti adeguatamente motivato sulla base di approfonditi accertamenti istruttori che evidenzino puntualmente le singole opere realizzate in violazione della normativa urbanistica ed edilizia vigente. Il principio di diritto affermato è che l'Amministrazione, nell'esercizio del proprio potere di autotutela, può ordinare la demolizione di costruzioni abusive, anche se realizzate in base a precedenti titoli edilizi, qualora accerti che le opere sono state eseguite in difformità da tali titoli e in contrasto con la disciplina urbanistica ed edilizia applicabile, senza che ciò comporti una pronuncia di invalidità parziale del titolo edilizio originario. L'Amministrazione, pertanto, non è tenuta a riesaminare la legittimità del titolo edilizio pregresso, essendo sufficiente la verifica della difformità delle opere realizzate rispetto a quanto autorizzato, a fronte della quale l'ordine di demolizione risulta pienamente giustificato e adeguatamente motivato. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui le opere abusive siano state realizzate in base a una successiva segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), qualora essa risulti in contrasto con i precedenti titoli edilizi e con la normativa urbanistica ed edilizia vigente. L'Amministrazione, in tali ipotesi, non è vincolata dalla SCIA presentata, potendo comunque esercitare il proprio potere di autotutela e ordinare la demolizione delle opere abusive, senza che ciò comporti una pronuncia di invalidità della SCIA stessa.

Sentenza completa

N. 09117/2015
REG.RIC.

N. 01206/2016REG.PROV.COLL.

N. 09117/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex
artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale 9117 del 2015, proposto da:
CI.BI. di Antonio Biondi e Co. s.n.c., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Cristiano Roberto Euforbio, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Francesca Calonzi, in Roma, via della Balduina, 7;

contro

Comune di Campagnano di Roma, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall’avvocato Luciano Mennella, con domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, via Flaminia, 357;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. LAZIO - ROMA, SEZIONE I-QUATER…

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