Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2896 del 2024

ECLI:IT:TARCT:2024:2896SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'ipotesi in cui alla dichiarazione di pubblica utilità non abbia fatto seguito l'emanazione di un tempestivo decreto di esproprio, afferma che l'Amministrazione ha l'obbligo giuridico di far venir meno l'occupazione sine titulo e di adeguare la situazione di fatto a quella di diritto, restituendo l'immobile al legittimo titolare dopo aver demolito quanto ivi eventualmente realizzato, atteso che la realizzazione dell'opera pubblica sul fondo illegittimamente occupato costituisce un mero fatto, non in grado di assurgere a titolo dell'acquisto e come tale inidoneo a determinare il trasferimento della proprietà, in quanto tale trasferimento può dipendere solo da un formale atto di acquisizione dell'Amministrazione. Tuttavia, i principi derivanti dall'interpretazione sistematica e le possibilità insite nel principio di atipicità delle pronunce di condanna consentono una formulazione della sentenza che non pregiudichi la possibilità per l'Amministrazione di acquisire il bene ai sensi dell'art. 42 bis del D.P.R. n. 327/2001 o ad altro titolo. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a restituire il bene occupato, previa eventuale riduzione in pristino stato, corrispondendo il risarcimento per il periodo di occupazione illegittima, consistente negli interessi legali calcolati sul valore del bene all'epoca in cui l'occupazione illegittima ha avuto inizio, oltre rivalutazione e interessi, ovvero, in alternativa, a procedere all'acquisizione del bene occupato mediante un valido titolo di acquisto, e, in primo luogo, tramite lo strumento disciplinato dall'art. 42 bis del D.P.R. n. 327/2001, con la precisazione che sussiste la giurisdizione del giudice ordinario su eventuali controversie relative al quantum dovuto in forza di tale provvedimento. È inoltre opportuno disporre che l'Amministrazione si determini in ordine alla restituzione o all'acquisizione del bene occupato entro sessanta giorni dalla comunicazione della decisione e che l'eventuale provvedimento di acquisizione sia tempestivamente notificato al proprietario e trascritto presso la conservatoria dei registri immobiliari a cura dell'Amministrazione procedente, nonché comunicato alla Corte dei Conti. Infine, il Tribunale dichiara il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in relazione all'occupazione di un'area ulteriore rispetto a quella contemplata nel piano particellare di esproprio, rimettendo la relativa domanda al giudice ordinario.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/08/2024

N. 02896/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00265/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 265 del 2024, proposto da
Innoccenzia Torrisi, rappresentata e difesa dall'avvocato Salvatore Buscemi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Tremestieri Etneo, rappresentato e difeso dall'avvocato Matteo Freni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la condanna

del Comune di Tremestieri Etneo, previa detrazione delle somme corrisposte alla ricorrente e al padre della stessa, alla restituzione dell'area censita in catasto nell'anno 1980 al foglio 5, particelle 1125 e 1528, succ…

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