Consiglio di Stato sentenza n. 5537 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:5537SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di annullamento emesso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, in ragione del vincolo paesaggistico insistente sull'immobile oggetto di sanatoria edilizia, può essere legittimamente impugnato dal privato interessato dinanzi al giudice amministrativo. Tuttavia, il venir meno dell'interesse alla decisione dell'impugnazione, a seguito della successiva determinazione favorevole della Soprintendenza e del Comune, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, con conseguente compensazione delle spese di giudizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il privato può contestare il provvedimento di annullamento della sanatoria edilizia, ma il successivo mutamento della posizione della Pubblica Amministrazione, che rimuove il vincolo e rende favorevole la determinazione, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, senza alcuna pronuncia di merito e con compensazione delle spese processuali. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando pronunce meramente dichiarative in assenza di un interesse concreto ed attuale alla decisione, nonché sul principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo. La massima si applica a tutti i casi in cui il privato impugni un provvedimento amministrativo di diniego o annullamento di una sanatoria edilizia, laddove successivamente intervenga una modifica favorevole della posizione della Pubblica Amministrazione, tale da far venir meno l'interesse alla decisione del ricorso.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/07/2022

N. 05537/2022REG.PROV.COLL.

N. 00851/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 851 del 2015, proposto da
Antonetta Ciufo, rappresentata e difesa dall'Avvocato Massimo Signore, con domicilio eletto presso l’Avvocato Isabella Aquino, in Roma, via D. Millelire n. 47;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale è
ex lege
domiciliato, in Roma, via dei Portoghesi n. 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione staccata di Latina, n. 00641/2014, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appel…

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