Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3349 del 23 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3349PEN

Massima

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Il rapporto di prestazione d'opera, anche di natura intellettuale, che genera un affidamento nella persona offesa, integra l'aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. nel reato di appropriazione indebita ex art. 646 c.p., a prescindere dalla qualificazione civilistica del rapporto. La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'attendibilità delle sue dichiarazioni, anche in assenza di riscontri diretti, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non è censurabile in sede di legittimità se congrua e logica. Il termine per la proposizione della querela decorre dal momento in cui la persona offesa abbia effettiva conoscenza del fatto, essendo irrilevanti eventuali situazioni di incertezza a suo favore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1509/2010 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 20/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS).

1.1) - ricorre per cassazion…

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