Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18723 del 6 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18723PEN

Massima

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La confisca dei beni prevista dall'art. 12-sexies del D.L. n. 306/1992, conv. in L. n. 356/1992, non richiede l'accertamento di un nesso eziologico tra il reato e i beni da confiscare, operando una presunzione legislativa di illecita accumulazione patrimoniale. Pertanto, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca è legittimo quando risulti la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità dell'indagato e i suoi redditi dichiarati o la sua attività economica, salvo che l'indagato non fornisca una giustificazione credibile circa la lecita provenienza di tali beni. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali presupposti, non è vincolato al periodo temporale di riferimento né all'onere probatorio, essendo sufficiente l'astratta configurabilità del reato presupposto e la presenza di seri indizi circa la sproporzione patrimoniale e la mancata giustificazione della provenienza lecita dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 9.10.2013 del Tribunale di Padova;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Silvio Amoresano;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. Baldi Fulvio, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Padova, con ordinanza in data 9.10.2013, rigettava la richiesta di riesame proposta da (OMISSIS) avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Padova il 14.6.20…

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