Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15958 del 26 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15958PEN

Massima

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Il rilascio di false attestazioni da parte di un soggetto privato, volte a indurre in errore la pubblica amministrazione al fine di ottenere indebitamente benefici contributivi, integra il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato di cui all'art. 640, comma 2, n. 1, c.p. e non il meno grave reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p. Tale condotta fraudolenta, che si sostanzia in una serie coordinata di atti artificiosi finalizzati all'ottenimento di un indebito vantaggio economico, non si esaurisce nella mera omissione di informazioni rilevanti, ma comporta una vera e propria induzione in errore dell'ente pubblico erogatore circa la sussistenza dei presupposti di legge per il riconoscimento dei benefici contributivi, rendendo così applicabile il sequestro preventivo per equivalente ai sensi degli artt. 640-quater e 322-ter c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce;

nei confronti di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 05/04/2011 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l…

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