Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25917 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:25917PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione delle prove e l'accertamento della responsabilità penale rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito, la cui motivazione non è censurabile in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o contraddittorietà. Il ricorso per cassazione non può pertanto essere utilizzato per sollecitare una diversa valutazione delle risultanze probatorie o per prospettare una lettura alternativa dei fatti, essendo precluso in tale sede un riesame del merito della decisione. L'onere di specificità dei motivi di ricorso impone inoltre di evitare la mera reiterazione di doglianze già disattese in appello, le quali devono essere adeguatamente argomentate per superare il vaglio di ammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 16/06/2016 dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16/06/2016, la Corte d'Appello…

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