La revoca della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, disposta per l'inottemperanza delle prescrizioni imposte al condannato, comporta il ripristino della sola pena residua, calcolata sottraendo dalla pena complessiva il periodo di svolgimento positivo dell'attività. Pertanto, nel caso in cui il condannato abbia già svolto una parte delle ore di lavoro di pubblica utilità imposte, al momento della revoca della sanzione sostitutiva, deve essere applicata la sola pena residua, determinata deducendo dalla pena originariamente irrogata il quantum corrispondente al periodo di attività positivamente espletato, secondo i criteri di ragguaglio previsti dalla legge. Il giudice non può disporre la revoca integrale della sanzione sostitutiva, senza tenere conto della parte di pena già eseguita attraverso lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità.