Il potere di regolamentazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi pubblici, ivi comprese le sale da gioco, attribuito ai Comuni dall'art. 50, comma 7 del D.lgs. 267/2000, deve essere esercitato nel rispetto del principio di libertà di iniziativa economica privata, sancito dall'art. 3 del D.L. 138/2011, e può essere legittimamente limitato solo per comprovate esigenze di tutela dell'ordine pubblico, della sicurezza pubblica e della quiete pubblica, previa adeguata motivazione e nel rispetto del principio di proporzionalità. L'Amministrazione comunale non può pertanto imporre restrizioni orarie agli esercizi pubblici, quali le sale da gioco, in assenza di una puntuale e specifica motivazione che giustifichi la compressione della libertà di iniziativa economica, tenuto conto che tali attività, pur essendo soggette a regime autorizzatorio, non rientrano tra quelle espressamente escluse dalla liberalizzazione degli orari introdotta dalla normativa vigente.