Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24379 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24379PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la coerenza logico-giuridica dell'iter argomentativo seguito, senza entrare nel merito della ricostruzione dei fatti. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare è immune da vizi logici e giuridici quando risulta puntuale, esauriente e adeguatamente ancorata alle specifiche circostanze del caso concreto, tali da giustificare l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione criminosa, non fronteggiabile con misure meno afflittive. In particolare, per i reati aggravati dalla finalità di agevolare un'associazione mafiosa, la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, pur non essendo più assoluta, può essere superata solo in presenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di un concreto rischio cautelare, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo dalla commissione del fatto. Inoltre, il giudice di merito è tenuto a motivare in modo più intenso quando la difesa rappresenti specifici elementi idonei, nella sua prospettiva, a dimostrare l'insussistenza di esigenze cautelari o la possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 757/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 18/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI SALVO EMANUELE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ROMANO Giulio, rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 18-7-13, che ha confermato l'ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Gip del Tr…

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