Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22754 del 28 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:22754PEN

Massima

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Il reato di indebito utilizzo di carta di credito altrui è autonomo e distinto rispetto al reato di truffa, pur essendo le due condotte tra loro correlate. L'indebito utilizzo della carta di credito si configura quando l'agente, pur non essendone il titolare, ne dispone ripetutamente e senza autorizzazione, prelevando somme di denaro, a prescindere dalle modalità fraudolente con cui abbia ottenuto la disponibilità della carta. La truffa, invece, si realizza attraverso artifici e raggiri, come la falsificazione di firme, finalizzati a indurre in errore la vittima e ottenere indebitamente somme di denaro. Pertanto, la condanna per entrambi i reati è legittima quando le condotte, pur essendo connesse, si siano realizzate attraverso azioni e modalità esecutive distinte e successive nel tempo. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può ritenere credibile la testimonianza della parte offesa anche in presenza di una pregressa relazione sentimentale con l'imputato, ove tale circostanza non sia di per sé sufficiente a inficiarne l'attendibilità, specie quando la vittima abbia ricevuto rassicurazioni circa l'utilizzo della carta di credito e gli importi prelevati non fossero tali da destare immediato allarme. Analogamente, l'assenza di una perizia grafica sulla falsificazione delle firme non esclude la responsabilità dell'imputato, qualora il giudice ritenga comunque provata la natura apocrifa delle sottoscrizioni sulla base di altri elementi probatori, come il fatto che i benefici economici derivanti dalle operazioni fraudolente siano stati conseguiti dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matil - Presidente

Dott. MANTOVANO - rel. Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. COSCIONI G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO MANTOVANO.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE DI APPELLO di TORINO, con sentenza in data 25/01/2019, confermava la sentenza del TRIBUNALE di TORINO in composizione monocratica in data 18/05/2017, con la quale (OMISSIS) era condannato a pena di giustizia per i delitti di indebito utilizzo della car…

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